A sentire i brasiliani di Google Discovery nel mese di agosto 2010, un gruppo di studenti e funzionari della NASA si sono riuniti per svolgere un’esperienza folle che aveva lo scopo di lanciare un Nexus nello spazio tramite un mini-razzo. Lo scopo era scoprire se i telefonini con Android potrebbero funzionare anche in un ambiente vuoto e temperature estreme, con alti e bassi improvvisamente.
Google però voleva di più e dopo i primi esperimenti è stato usato anche un pallone d’ alta quota, videocamere e un telefono cellulare Google Nexus S. Google ha così ampliato i suoi studi per raccogliere dati attraverso sensori Google Nexus S, come il GPS, giroscopio, accelerometro e magnetometro. Il telefono inoltre è stato dotato di una varietà di applicazioni, tra cui Google Maps for Mobile 5.0 (con le mappe offline), Google Sky Map, Google Latitude, e un’applicazione personalizzata per registrare tutti i sensori del dispositivo.
Ma c’era anche un ospite particolare sulla navicella pallonata: godetevelo con me!